Football Manager 2013 – Recensione - PC

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ¬Salvo™
     
    .

    User deleted


    cover-3d-football-manager-20131

    Distributore
    Halifax
    Editore/Sviluppatore
    SEGA/Sports Interactive
    Data d’uscita
    2 novembre 2012
    Genere
    Manageriale
    Multiplayer
    Si
    PEGI
    3
    Versione testata
    PC (requisiti di sistema PC e MAC)
    Voto
    Legenda dei voti di Virtual Inn

    Una frase che, grazie al Trap, ha fatto il giro del mondo e che nasconde incontrovertibili verità, basti pensare alla finale di Champions League del 2005…
    E, come nel calcio reale, mai cantare vittoria nemmeno in Football Manager, soprattutto se, come per magia, viene visualizzata un’azione chiave a favore degli avversari durante i minuti di recupero: il segno della croce potrebbe non bastare.
    Per fortuna non siamo ai livelli di FIFA, nel quale la zona Cesarini è, molto spesso, sinonimo di “gol subito”, in quanto la CPU avversaria diventa inarrestabile, e nemmeno un pad divino riuscirebbe a contrastare le sue decisioni.
    Ma Football Manager non ha nulla o quasi da spartire con le controparti “arcade” rappresentate da PES e dal brand di EA Sports, anche se sempre di calcio si parla. Non è richiesto alcun pad, bensì skill manageriali, tattiche e comportamentali al fine di diventare manager/allenatori di successo, impresa ben più soddisfacente se si inizia con la dura gavetta di un campionato minore.

    Nonostante il successo ventennale, i ragazzi di Sports Interactive non si sono mai adagiati sugli allori, presentando annualmente miglioramenti più o meno marcati e rifiniture di vario genere, così da rendere sempre appetibile la loro creatura ad ogni sua iterazione. Le novità introdotte quest’anno sono ancora più corpose, presentando vari elementi di interesse, racchiusi principalmente nella modalità Football Manager Classic (FMC), che abbracciano una più ampia utenza. Tale modalità è indicata soprattutto per chi desidera approcciare per la prima volta la complessa dimensione manageriale di stampo calcistico, in quanto snellisce la modalità carriera rendendola più immediata e meno dispersiva, indicata anche per chi non ha abbastanza tempo libero da dedicare alla pratica videoludica. Nella modalità FMC, l’ interazione con lo staff, con la dirigenza e con la stampa è notevolmente ridotta, così come l’allenamento che, inoltre, non contempla lo sviluppo di una determinata abilità del singolo giocatore, ma solo la preparazione di squadra. La sezione pre-partita è anch’essa resa più veloce, per via dell’assenza del discorso pre-match indirizzato ai giocatori e del rapporto sugli avversari: le partite stesse sono più veloci e si può anche scegliere di selezionare il risultato istantaneo, pratica che potrebbe rivelarsi utile soprattutto nelle amichevoli pre-campionato, al fine di arrivare il più velocemente possibile ai match che contano. In sintesi, in FMC è necessario occuparsi delle cose fondamentali, e il menù ampiamente ridotto assolve egregiamente a tale scopo: se da un lato l’esperienza globale viene complessivamente snaturata, dall’altro possiamo affermare tranquillamente che si tratta di una scelta vincente, rappresentando una gradita aggiunta che non intacca minimamente il fiore all’occhiello della produzione, ossia la tipica carriera FM.

    “La visualizzazione del match in 3D è comunque utile per avere sott’occhio l’effettiva valenza delle scelte tattiche, per capire cosa funziona e, soprattutto, cosa è necessario modificare al fine di migliorare la resa della propria squadra.”

    L’unica nota leggermente stonata, relativamente ad una questione prettamente morale, è quella di “aiuti” acquistabili con denaro reale, che rendono le cose ulteriormente più semplici, almeno nell’immediato.
    Un’altra aggiunta è quella della modalità Sfida (già presente nelle edizioni portatili), in cui cimentarsi in sfide pre-impostate, come il raggiungimento dell’obiettivo stagionale nonostante i numerosi e gravi infortuni che tartassano la squadra che si sceglie di guidare a stagione in corso; oppure riuscire a rimanere imbattuti fino a fine stagione, allungando così la già lunga striscia di risultati positivi; o, ancora, provare a salvare una squadra destinata alla retrocessione, e così via. Sfida può risultare una modalità interessante soprattutto per gli amanti degli achievement e delle leaderboard, che potrebbe rappresentare un valore aggiunto solo se si è completamente stufi del resto, anche del multiplayer, comparto che finalmente si giova del contributo di Steam, rendendosi quindi più fruibile e immediato sia nella gestione dei match che nella rappresentazione delle classifiche mondiali e di quelle relative alla lista amici.

    Come già accennato, il cuore pulsante del titolo rimane ovviamente la tipica carriera, che garantisce da sola centinaia di ore di gioco. L’esperienza dei precedenti capitoli è ulteriormente arricchita da una sostanziosa dose di ritocchi che la rendono maggiormente profonda e completa.
    Ogni campionato ha i suoi tornei specifici, le sue peculiarità e un differente regime fiscale che, allo stato attuale delle cose, potrebbe penalizzare chi desidera essere competitivo con un team italiano piuttosto che uno d’oltre manica: il problema ovviamente non si pone per coloro che fanno del “challenge accepted” il loro motto. Tra le figure dello staff spicca in particolar modo il Direttore Sportivo, il cui ruolo è stato ampliato in modo da renderci le cose più semplici: al DS si possono delegare vari compiti, come la possibilità di ingaggiare/licenziare membri dello staff, di discutere i contratti dei giocatori (anche di quelli della primavera), confermare i trasferimenti ed affidargli una lista di obiettivi di mercato, che poi seguirà. La rosa dello staff è più completa, e la scelta degli uomini giusti potrebbe rivelarsi una delle carte vincenti per la nostra ambiziosa carriera.
    I menù sono ora più stilosi, anche se le innumerevoli voci possono mandare in confusione durante le prime ore di gioco (qualora non si abbia dimestichezza), e il motore 3D, seppure ancora ampiamente perfettibile, è tutto sommato gradevole, nonostante la legnosità dei movimenti dei calciatori che, come in passato, continuano a slittare piuttosto che correre.
    La visualizzazione del match in 3D è comunque utile per avere sott’occhio l’effettiva valenza delle scelte tattiche, per capire cosa funziona e, soprattutto, cosa è necessario modificare al fine di migliorare la resa della propria squadra. Tutto ciò che avviene in campo è contestualmente commentato dalla tipica barra sottostante, e le azioni chiave sono fedelmente riportate nel resoconto post-partita, rendendo in tal modo la visualizzazione del match in 3D preferibile al classico 2D.
    Tra le altre novità, meritevole di menzione è quella relativa alle sessioni di allenamento: si può decidere un determinato focus (gioco di squadra, forma fisica, movimenti offensivi, difensivi etc.) su cui concentrarsi, sia durante l’allenamento settimanale che in quello pre-partita. Se il prossimo avversario è particolarmente abile nella fase offensiva, la scelta più saggia sarà quella di concentrarsi sui movimenti difensivi, e viceversa. Ad ogni giocatore si possono impartire allenamenti specifici per migliorarne particolari attributi, o per farlo adattare ad un ruolo da noi imposto, con la non remota conseguenza di fargli abbassare il morale o, peggio, di farlo infortunare a causa di carichi di lavoro troppo elevati.
    Un’altra scelta che farà di noi un grande coach piuttosto che uno modesto, è quella di far allenare i giocatori impostando tattiche secondarie che potrebbero tornare utili per svariati motivi (ruoli non coperti in caso di infortuni di titolari, tattiche che si adeguano al risultato in corso e via dicendo). E, a proposito di tattiche e moduli, il saper essere camaleontici darà i suoi frutti (e lo dico a malincuore, essendo un grande fan di Mister Zeman): ogni partita va letta in maniera differente, ed anche quella in cui la vittoria sembra il risultato più plausibile, potrebbe riservare sgradite sorprese se non si stimolano a dovere i giocatori e non si danno istruzioni efficaci da bordo campo: ad esempio, giocare la palla lunga in condizioni meteo proibitive non avrebbe granché senso. Per lo stesso principio, giocare palla a terra e negli spazi stretti, quando si hanno in campo giocatori dal modesto controllo di palla e dall’attributo “passaggi” piuttosto basso, potrebbe essere controproducente. Inoltre, ogni giocatore può essere sapientemente istruito singolarmente, impartendogli ordini mirati in base al proprio ruolo e alle sue attitudini.
    Anche i calci piazzati possono essere studiati a tavolino, decidendo, oltre ai battitori, i movimenti di ogni giocatore, cercando quindi di sfruttarne soprattutto le abilità aree e di copertura.

    Foootball Manager 2013 non è perfetto: alcune scelte di mercato delle altre squadre sono vittime di una routine sicuramente perfezionabile; il database, seppur sconfinato, in qualche sporadica occasione non presenta attributi di giocatori corrispondenti a quelli reali, ma si tratta di elementi di poco conto che non inficiano assolutamente la qualità dell’esperienza: insomma, il classico pelo nell’uovo, che diventa un capello una volta scoperto che Borriello è più bravo di Insigne nei passaggi.
    Capita non di rado che un giocatore schierato fuori ruolo può letteralmente “impazzire” e fare la partita della vita, risultando il migliore in campo (con tanto di gol siglato/i, a seconda del ruolo), non rappresentando, nella pratica, il teorico handicap.
    Seppur non si avverta il bisogno di un accompagnamento musicale (per quello si può attingere dalle nostre librerie e/o siti web dedicati), sarebbe ora di introdurre degli effetti audio più credibili durante le partite.

    Il sistema di confronto dei giocatori è stato reso più intuitivo, insieme a quello delle comproprietà, più flessibile, contribuendo, insieme ad un’ adrenalinica e frizzante giornata di chiusura, a rendere la pratica del calciomercato ancora più complessa e soddisfacente.
    Tante altre chicche, come la possibilità di rivedere le azioni salienti della nostra partita e di tutti gli altri incontri della giornata relativi al proprio campionato, la pletora di news e di aggiornamenti, i rapporti con la stampa guarniti da nuovi approcci, rendono Football Manager 2013 un prodotto mastodontico.

    COMMENTO FINALE :

    Anche quest’anno l’effetto “droga” è inevitabile: il rischio di passare intere giornate davanti ad un monitor è dietro l’angolo, e solo la propria forza di volontà potrebbe fare la differenza. La soddisfazione che si ricava dai risultati che si ottengono in base alle nostre direttive è impagabile e le aggiunte, unite ai numerosi ritocchi, fanno di Football Manager 2013 un capitolo imperdibile, soprattutto per chi non intraprende la carriera di allenatore virtuale da almeno tre anni.
    Non riusciamo ad immaginare in cosa il brand possa migliorare con la prossima edizione (escludendo i veniali difetti evidenziati nell’articolo), anche perché il solo aggiornamento del database non giustificherebbe un nuovo esborso. Per le prossime edizioni, auspichiamo dei miglioramenti dal punto di vista prettamente tecnico, magari grazie ad un motore 3D più efficace e ad effetti sonori più coinvolgenti.

    VOTO : 8.8
     
    Top
    .
0 replies since 29/11/2012, 18:55   20 views
  Share  
.